L’ipnotismo è un fenomeno vecchio quanto l’uomo: denominato in modi diversi ed inserito in contesti differenti, era già conosciuto dagli antichi Cinesi, dagli Egizi, dagli Indiani, dagli Ebrei, dai Greci, dai Romani.

Ma che cos’è l’ipnosi? Nel corso del tempo, ne sono state date molteplici definizioni. Tuttavia, sarebbe meglio prima spiegare cosa non è, dal momento che l’ipnosi non è sonno, non è suggestione, non è misticismo, non è parapsicologia, non è magia né gioco di prestigio.

E allora, di cosa si tratta?

È uno stato di coscienza modificato, fisiologico, simile a quello che sperimentiamo quando siamo nel dormiveglia, e che raggiungiamo più volte spontaneamente durante la giornata.

Siamo in uno stato ipnotico quando siamo completamente assorti in ciò che stiamo facendo, quando leggiamo un libro e ci immedesimiamo nel personaggio, oppure mentre ascoltiamo una canzone che assorbe completamente la nostra attenzione; quando guidiamo col ‘pilota automatico’ e, nel contempo, ascoltiamo con coinvolgimento la persona al nostro fianco parlare. Ogni qual volta siamo concentrati, assorti, affascinati, rapiti da qualcosa che catturi la nostra attenzione al punto da perdere l’interesse per ciò che ci circonda, da estraniarci dal contesto, siamo, di fatto, ipnotizzati.

Quando, invece, è il terapeuta ad indurci in trance ipnotica, egli si avvale di specifiche ‘tecniche di induzione’ che stimolano l’immaginazione e la focalizzazione dell’attenzione.

Una volta indotto, il paziente è guidato in un profondo rilassamento durante il quale può sperimentare modificazioni psichiche, somatiche, viscerali a scopo terapeutico. Il soggetto in trance ipnotica può provare sensazioni di rilassamento profondo, perdita della percezione del tempo, rievocazione di ricordi.

Nonostante la ormai comprovata efficacia dell’ipnosi a fini curativi, nell’immaginario comune, con la complicità di film, trasmissioni televisive e romanzi, alcuni pensano che questo strumento possa essere utilizzato a fini manipolativi per portare alla succubanza della volontà della persona e, per tale motivo, può suscitare paura e destare diffidenza.

Per sfatare tale pregiudizio occorre sottolineare il fatto che, non solo coloro che hanno una trance vigile, ma anche le persone che raggiungono una trance molto intensa, definita ‘sonnambulica’, conservano una capacità critica che impedisce loro di perdere completamente il controllo della propria volontà e di andare contro i propri principi e modelli di riferimento.

Occorre specificare, infatti, che quando sentiamo parlare del fenomeno delle ‘ipnorapine’, per truffare e derubare vengono utilizzate ‘tecniche della confusione’ con l’obiettivo di creare, attraverso un sovraccarico emotivo e cognitivo, uno stato mentale di disorientamento che poco ha a che fare con l’ipnosi clinica.

Occorre specificare, infatti, che quando sentiamo parlare del fenomeno delle ‘ipnorapine’, per truffare e derubare vengono utilizzate ‘tecniche della confusione’ con l’obiettivo di creare, attraverso un sovraccarico emotivo e cognitivo, uno stato mentale di disorientamento che poco ha a che fare con l’ipnosi clinica.

Inoltre, è importante sapere che in Italia l’ipnosi clinica e medica può essere praticata esclusivamente da psicologi, psicoterapeuti, medici e odontoiatri che abbiano una formazione specifica.

La terapia ipnotica è utile per fronteggiare l’ansia, l’insonnia e le dipendenze, per affrontare momenti di stress e per trattare diversi tipi di psicopatologie. È uno strumento di grande efficacia che non solo può aiutare in momenti delicati della vita, ma che può anche accrescere le potenzialità e le risorse interne: ne viene fatto largo utilizzo in ambito sportivo, nello studio, nell’empowerment, per stimolare creatività e motivazione. 

Dobbiamo sapere, però, che non tutte le persone sono ipnotizzabili: alcune (poche) sono totalmente refrattarie, oppure manifestano resistenze. Altre, invece, si lasciano coinvolgere completamente dalle parole dell’ipnotista, ed immaginano così profondamente da dare ‘corpo’ alla parola stessa rendendola ‘plastica’, come diceva Franco Granone, uno dei più importanti ipnositerapeuti italiani; alcune raggiungono una trance vigile ed altre ancora entrano in uno stato di profondissima trance.

Da cosa dipenda questa variabilità non è ancora del tutto chiaro: in parte è dovuta a questioni legate all’anatomia ed alle funzioni del cervello, in parte deriva dalle caratteristiche di personalità del soggetto, e molto scaturisce dal rapporto empatico che si crea tra il terapeuta ed il paziente.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *